I metalli non ferrosi sono leghe o metalli che non contengono alcuni importi apprezzabili di ferro. Tutti i metalli puri sono elementi non ferrosi, eccezione fatta per ferro (Fe), che inoltre è chiamato la ferrite “dal Ferrum latino,” significante «il ferro.»
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I metalli non ferrosi tendono ad essere più costosi dei metalli ferrosi ma sono usati per le loro proprietà desiderabili, compreso la conducibilità leggera (alluminio) e alta (rame), le proprietà o la resistenza alla corrosione non magnetiche (zinco). Alcuni materiali non ferrosi sono utilizzati nelle industrie siderurgiche, quale bauxite, che è utilizzata per cambiamento continuo negli altoforno. Altri metalli non ferrosi, compreso cromite, pyrolusite e wolframite, sono usati per fare le leghe ferrose. Tuttavia, molti metalli non ferrosi hanno punti con una bassa temperatura di fusione, rendente li meno adatti ad applicazioni alle temperature elevate.
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Ci sono tantissimi materiali non ferrosi, coprenti ogni metallo e lega che non contiene il ferro. I metalli non ferrosi includono l'alluminio, rame, piombo, nichel, latta, titanio e zinco come pure leghe di rame come ottone e bronzo. Altri metalli non ferrosi rari o preziosi includono l'oro, argento e platino, cobalto, mercurio, tungsteno, berillio, bismuto, cerio, cadmio, niobio, indio, gallio, germanio, litio, selenio, tantalio, tellurio, vanadio e zirconio.
I metalli non ferrosi sono ottenuti solitamente dai minerali come i carbonati, i silicati ed i solfuri prima del raffinamento con l'elettrolisi.
La differenza fra i metalli ferrosi e non ferrosi è che i metalli ferrosi contengono il ferro. I metalli ferrosi, quali le ghisa o il acciaio al carbonio, hanno un contenuto ad alto tenore di carbonio, che generalmente li rende vulnerabili per arrugginire una volta esposto ad umidità. Tuttavia, questa non è la cassa per ferro battuto, che resiste alla ruggine dovuto la sua purezza ed acciaio inossidabile, che è protetto da corrosione dalla presenza di cromo.